Lo storico cimitero della Misericordia di Prato pronto per l’ampliamento: l’Arciconfraternita ha dato il via all’iter burocratico per l’allargamento del cimitero monumentale di via Galcianese, attualmente formato da cinque recinti e che dà sepoltura a quasi 50mila defunti. La notizia è stata data ufficialmente dal proposto, Paolo Bandini, ieri sera nella sede centrale durante l’annuale assemblea dei soci. «Speriamo che i tempi di costruzione siano stretti – sottolinea il proposto Bandini – perché c’è la forte necessità di ampliare il nostro storico cimitero, che va verso l’esaurimento. Sono stati firmati tutti i documenti necessari e verso la fine dell’anno contiamo di aprire il cantiere». Due milioni e mezzo di euro il costo dell’intera opera, con la nuova struttura che renderebbe autosufficiente il luogo per le sepolture per 25/30 anni. Lo spazio utilizzato (già di proprietà della Misericordia) è di circa 2400 metri quadrati; una parte sarà delimitata dal muro esterno del cimitero e l’altra parte da un nuovo muro, lungo 80 metri. Il progetto è firmato dall’architetto Chiara Bardazzi; consulenti tecnici l’architetto Luigi Scrima e il geometra Andrea Calamai. L’ampliamento – piano terreno e sopraelevato – prevederà 2000 loculi, 1800 tra ossarini e cinerari (importanti, considerato anche che le cremazioni nel 2014 sono state il 36% del totale) e dodici cappelle, che possono ospitare dalle otto alle dodici salme. Non sono previste le sepolture interrate, perché – come ha fatto sapere il proposto – gli spazi esistenti sono già più che sufficienti e il numero delle inumazioni è comunque sensibilmente calato. La nuova area avrà sia un ingresso indipendente da via Galcianese che un’entrata collegata all’attuale struttura. «Credo che sia una notizia attesa – conclude Paolo Bandini – un bel progetto, che si sposa bene con il cimitero già esistente». L’ampliamento è in ponte e alla discussione dei confratelli della Misericordia da molti anni; proprio l’approssimarsi dell’esaurimento degli spazi ha reso necessario velocizzare l’iter. Dall’inizio del cantiere, i lavori dovrebbero durare circa un anno.
LA STORIA DEL CIMITERO DELLA MISERICORDIA
La Compagnia del Pellegrino, la Misericordia attuale, aveva già dal 1631 un cimitero fuori dalla Porta Fiorentina, costruito su concessione del Granduca Ferdinando II per seppellire i morti della peste a Prato (1629-1632). Molti dei morti a causa del contagio trovarono sepoltura anche nella chiesa della Compagnia. E i morti furono molti, la piccola chiesa non era più in grado a contenerne, e così la Compagnia chiese al Granduca di poter costruire un cimitero, richiesta accolta il 22 giugno 1631. Tanta era la necessità di dare inizio alle sepolture che il terreno non fu neppure recintato (lo sarà solo nel 1746). Fu subito eretta, però, una cappella intitolata a San Rocco. In quel cimitero trovarono sepoltura oltre 600 morti.
Nell’adunanza del Consiglio del 3 aprile 1871 la Misericordia venne nella deliberazione di costruire un nuovo cimitero in località Madonna Bella, fuori porta Leone. Il 29 settembre 1874, il vescovo Marcello Sozzifanti consacrava il nuovo cimitero. La chiesa, sotto il titolo del SS. Redentore, era stata consacrata due giorni prima dal canonico teologo Baldassarre Mazzoni. Inizialmente vi era un solo recinto, che non risultò sufficiente. Il 30 agosto 1896 venne benedetto il secondo, ultimato poi nel 1920. Nel 1922 venne esaminato il progetto per la costruzione del terzo recinto. Nel 1967 si è iniziata la costruzione del quarto recinto. Nel 1986 è iniziata la costruzione del quinto recinto, ultimato nel 1998.
Fonte: tvprato