Il trasporto sanitario è tra le più antiche e diffuse attività svolta dalle Misericordie, iniziata oltre sette secoli da quando i primi fratelli trasportavano a spalla gli ammalati verso gli ospedali dell’epoca.
Nel corso dei secoli questo servizio ha cambiato fisionomia ed è divenuto sempre più articolato, sia perché i mezzi di trasporto diventavano più funzionali (dalla barella a spalla alla lettiga su ruote fino alla prima ambulanza) sia perché il servizio stesso veniva svolto nella sua totalità (erano le stesse Misericordie che, talvolta, gestivano direttamente veri e propri ospedali). L’attività di trasporto sanitario delle Misericordie non riguarda solo il trasferimento dei pazienti da e per gli ospedali, ma spazia dal trasporto di organi, sangue, cordone ombelicale, etc, concorrendo così a tutte quelle attività che regolano il SSN.
La Convenzione che coinvolge il maggior numero di Misericordie è l’Accordo Quadro tra la Regione Toscana, la Confederazione delle Misericordie, l’Associazione Pubbliche Assistenze e la Croce Rossa Italiana.
Nelle altre zone d’Italia, vi sono convenzioni sottoscritte tra una o più Misericordie direttamente con le ASL di appartenenza, specialmente in quelle regioni dove non esiste una legge particolareggiata in materia di trasporto sanitario.
Laddove le Misericordie sono inserite nel sistema di emergenza queste interagiscono con le Centrali Operative 118 (vedi DPR 27 marzo 1992) e, in alcuni casi, operatori delle Misericordie si trovano proprio all’interno delle centrali stesse.